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"Grande è la forza di richiamo che risiede nei luoghi." (da Cicero)

L'orso

La resa molto realistica del pelo di quest'orso, intagliato in legno di cirmolo, è un segno della maestria dello scultore. Per guidare con precisione la lama, l'intagliatore appoggiava il pollice sul legno, eseguendo poi con la mano dei movimenti tali da modellare rapidamente la superficie. In generale, la tecnica di intaglio gardenese era considerata da tutti estremamente rapida.

Vacche al pascolo

I soggetti animali, come questa vacca sdraiata, intagliata in legno di cirmolo non trattato, furono prodotti in gran numero per tutto l'Ottocento e fino alla prima guerra mondiale soprattutto in Val di Funes, e poi venduti ai grossisti gardenesi. Si ritraevano animali di vario genere: specie esotiche per l'arca di Noè, ma anche animali della fauna locale, soprattutto sotto l'infllusso del romanticismo alpino molto in voga a quell'epoca.

Galline razzolanti

Qeste galline sono la prova che la fattura pregiata e artigianale incide sul valore e sul gradiment di un giocattolo di legno. Ma con l'avvento della produzione industriale di giocattoli a buon mercato, nell'Ottocento i prezzi di vendita dei giocattoli di legno subirono un crollo, e per gli artigiani gardenesi fu l'inizio del declino. Anche per questo decisero di dar vita all'istituto d'arte, e dal 1870 convertirono la loro attività all'intaglio artisico del legno e alla produzione di oggetti devozionali.

Giocattoli di legno della ditta SEVI: pesci, elevanti e anatre

Pesci semoventi, elevanti rossi o anatre da tirare: la ditta SEVI incaricò diversi artisti italiani e tedeschi di ideare costntemente nuovi modelli e soggetti, e grazie alle nuove tecnologie, riuscì ad ampliare sia l'assortimento, sia i materiali impiegati. Così facendo, la SEVI arrivò a soddisfare tutta la domanda sul mercato dei giocattoli. Tuttavia, i suoi prodotti conservarono intatta la loro originalità e i l'impronta dell'artigianato artisico tradizionale.

Caproni in lotta

I giocattoli a trazione, come questo con due caproni in combattimento, in ladino si chiamavano tica-taca. Nel periodo della maggiore diffusione, prima del 1914, il loro assortimento in Val Gardena arrivò a 500 moelli, tra i quali bambole, cavalli, carrozze, carri, Fadengaukler, giochi di biglie, funanboli, acrabati e figure di ogni genere. In qugli anni, poi, non esistevano diritti d'autore o brevetti, sicché ogni produttore poteva copiare i modelli degli altri.

Giocattolo a pendolo con vacca e vitello

I giocattli a pendolo in Val Gardena si produssero fra la fine dell'Otto e l'inizio del Novecento. Nella fattispecie, azionando il pendolo la vacca abbassa la testa verso il trogolo, mentre il vitello alza il capo per bere. Le sfere di legno del pendolo si poducevano al tornio, ritagliandone intere serie a mo' di collana di perle, per poi separarle una dall'altra. Nel 1877, in Val Gardena erano in funzione 300 torni a pedale e 60 torni ad acqua.