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"Grande è la forza di richiamo che risiede nei luoghi." (da Cicero)

Campionario di bambole snodate

Dagli anni Quaranta dell'Ottocento alla prima guerra mondiale, le bambole snodate furono l'articolo più richiesto degli intagliatori gardenesi di giocattoli. Prodotte in diverse misure, le bambole erano frutto di un lavoro familiare collettivo: braccia, gambe, viso e corpo, infatti, erano prodotti separatamente, per poi essere assemblati con perni di legno o giunti sferici, prima che fosse dipinto il volto. Si esportavano molto, soprattutto in Francia e in Inghilterra.

Candelabro

Con le sue sfumature cromatiche gialle, rosse e verdi questo candelabro artistico in stile impero è impreziosito da ghirlande e foglie di acanthus incrociate, ed è intagliato in un unico pezzo di legno. Lo zoccolo poggia su tre piedi e si erge verso l'alto a forma di piramide, dando al candelabro un'estetica stabile, ma nondimeno elegante. Le cornici intagliate e i candelabri parzialmente torniti furono un genere assai diffuso nella produzione dell'artigianato artistico gardenese del Sette e Ottocento.

Villa Domur

Già nel 1888, nell'antica casa colonica di Domur esisteva un laboratorio della scultrice Christina Rifesser. Nel 1903, Mathias Comploy ristrutturò quell'ediicio acquistato dalla madre a Tieja, trasformandolo in una villa in stile fin de siècle e realizzandovi un laboratorio privato di apprendistto per scultura e falegnameria nella costruzione di altari lignei. Dal 1910 ci abitò con sua famiglia Albino Pitscheider, uno degli istruttori,  mentre   il laboratorio di produzione dovette essere messo all'asta da Comploy dopo la prima guerra mondiale.