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"Grande è la forza di richiamo che risiede nei luoghi." (da Cicero)

Croce della passione

I flagelli, la corona di spine, il martello e i chiodi, le pinze, le lance, la spugna con l'aceto e la scala, il dado e gli indumenti di Cristo: nessun dettaglio è stato tralasciato in questa crocifissione del Barocco gardenese. Il motivo è semplice: tutti questi oggetti, detti anche arma Christi, erano considerati strumenti efficaci per sconfiggere il male. Non è noto in quale casa si utilizzasse questo crocefisso a scopo devozionale.

Tela della Passione di San Giacomo

Quest tela della Passione, l'unica ancora conservata in Alto Adige che raffiguri più scene, ricopriva l'altare durante la Quaresima. Su ventiquattro quadrelle ritrae la storia della redenzione, dalla Passione di Cristo all'Ascensione, e da questa alla Pentecoste. Le illustrazioni, molto ricche, sono disposte su quatro file. Realizzata da pittore ignoto a tempera su tela, fu utilizzata fino al 1950 nella chiesa di San Giacomo.

Disegni a sanguigna di Bierjun

Questa nicchia da letto realizzata nel 1456 alla fattoria Bierjun di Oltretorrente - ormai demolita - svelò il proprio segreto solo grazie alla luce ultravioletta, ossia una serie di disegni realizzati con pastelli di sanguigna (ocra rossa) che ritraggono la passione di Cristo, l'installazione della campana sul campanile di Bulla, e la caccia all'orso. I disegni a sanguigna sono una testimonianza rara della devozione nell mondo rurale fino alla fine del Quattrocento. Uno dei proprietari della fattoria nel Seicento era stato prevosto della chiesa di San Leonardo a Bulla.