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"Grande è la forza di richiamo che risiede nei luoghi." (da Cicero)

Perline della stube realizzata per l'esposizione universale di Parigi del 1925

Per l'esposizione universale di Parigi, gli allievi e gli insegnanti degli istituti d'arte gardenesi  realizzarono il rivestimento di una stbe che fu insignito del grand prix e di tre medaglie per le sculture esposte. La perlinatura esprime il rinnovamento stilistico che caratterizzò l'arte gardenese nel periodo interbellico, favorito soprattutto dall'allora direttore Guido Balsamo Stella.

Medaglia dell'esposizione universale di Parigi del 1925

Nel 1925, gli istituti d'arte gardenesi parteciparono all'esposizione universale di Parigi, e in quell'occasione Albino Pitscheider, maestro di intaglio che insegnò a Selva Gardena dal 1910 al 1914 e dal 1919 al 1940, fu insignito di una medaglia d'oro insieme al collega Lusi Insam. La medaglia ottagonale riporta sul lato anteriore un'allegoria della primavera, e sul retro un mazzo di fiori.

Scrittura assoluta

Sperimentare con forme e tinte per combinare tensione e ordine in un'unica opera d'arte: l'approccio scelto da Milli Schmalzl nel dipinto in colori acrilici intitolato "Scrittura assoluta" fu anche oggetto del suo insegnamento ai giovani artisti all'istituto d'arte di Ortisei. Classe 1912, Schmalzl fu una delle prime donne che riuscì a compiere il balzo dalla valle degli intagliatori verso le accademie italiane e tedesche, dove acquisì gli strumenti della pittura.

Gruppo del Sella all'imbrunire

Questo dipinto a tempera raffigura il massiccio del Sella (in ladino: Sas dla Luesa, Mëisules) e fu realizzato da Peter Demetz da Fëur (1913-1977). Dopo la seconda guerra mondiale insegnò agli istituti d'arte di Selva Gardena e Ortisei. Era un appassionato escursionista che amava ritrarre la natura e i paesaggi delle Dolomiti, allora ancora incontaminati dalla presenza umana.

San Giorgio sul drago sconfitto

Questa piccola formella di pietra di Bellerophon, realizzata da Luis Piazza da Cudan (classe 1908), raffigura San Giorgio che sconfigge il drago. L'opera rispecchia la predilezione di Piazza per la stilizzazione, che fece di lui uno dei massimi innovatori dell'arte gardenese. Una copia di bronzo del rilievo originale decora tuttora la fontana che sovrasta il trogolo di porfido nel giardino del Museo.